TRAMA
Personaggi di diversa età, etnia ed estrazione sociale sono ingabbiati in una società frenetica incline alla violenza e al consumismo. Con gli occhi chiusi, vivono nell'indifferenza e nella superficialità, trascinati continuamente a guardare senza vedere veramente. Ognuno, infatti, vivendo il proprio quotidiano in una fredda apatia, è indotto per inerzia e abitudine a continuare a vivere in quello stato di impassibilità anche il più tragico degli eventi. E’ il caso dei protagonisti, che inizialmente si mostrano freddi e distaccati a delle grida disperate di aiuto e poi, grazie proprio alla loro insistenza, ne saranno scossi e (s)coinvolti. Infatti, una volta risvegliate le loro coscienze, sarà squarciato il velo mistificatore della realtà, e uniti e senza più alcun indugio, riusciranno finalmente ad agire.
RECENSIONE
Unire l'originalità a un tema delicato come la violenza sulle donne non è una cosa scontata, e in questo corto che dura appena tredici minuti l'idea funziona, e bene. Vincitore di numerosi premi (prima della sua visione c'è una vera e propria sfilata super veloce di tutte le manifestazioni a cui ha partecipato e di tutti i riconoscimenti che ha vinto), riesce a schiaffeggiarci in faccia prima delicatamente, e poi verso la fine con molta più forza, il tema dei maltrattamenti. Ed è proprio il finale che riesce a imprimere con forza quello che il corto vuole raccontare: è impossibile per i spettatori rimanere indifferenti alle urla e al terrore che si percepisce. L'idea che Maria Laura Moraci, l'ideatrice di Eyes, ha avuto, non è niente male. Le persone, indifferenti a quello che succede attorno a loro, sono rappresentate in modo strano, e infatti recitano con gli occhi chiusi, ma non è tutto! Sulle palpebre hanno disegnato degli occhi enormi, che creano un effetto ottico molto particolare. La morale è intuitiva e importante: tutti vedono solo quello che vogliono, senza interessarsi degli altri, anzi, vivendo solo per se stessi, ed è come se avessero dei paraocchi che li portano all'indifferenza generale. Cos'è il mondo senza la curiosità e la voglia di mettersi in gioco? Un posto grigio e senza speranze, ed è proprio questa la visuale che il filmato trasmette. Inoltre, piccoli particolari, come una bambina con gli occhi aperti, riescono nella loro semplicità a trasmettere un messaggio sottile: la piccola non è ancora influenzata dalla cattiveria e dall'egoismo del mondo esterno, e per questo è risparmiata, almeno per ora, al dover usare una maschera. Un'altra cosa bella di questo cortometraggio è che utilizza la violenza sulle donne per parlare anche di violenza in generale, del male che imperversa negli animi, e delle persone che appunto non intervengono ma stanno a guardare, come se le cattive azioni fossero solo uno spettacolino a cui assistere. Detto questo, il corto in questione è un pò lontano dai miei gusti personali, eppure ve lo consiglio, perché fa aprire gli occhi (lo so, è un giochino di parole) su un argomento molto importante.
Vi lascio qualche informazione in più in merito a questo corto:
La regista, Maria Laura Moraci, è giovanissima ed Eyes è il suo primo cortometraggio, che ha fatto un vero e proprio boom, vincendo molti premi italiani e internazionali, tra cui i Nastri d'Argento 2019. Insomma, tenete d'occhio Maria Laura, che sono certa avrà ancora molto da offrirci!