Siamo nel 1940, sulla spiaggia di Dunkirk. Centinaia di migliaia di truppe britanniche e francesi sono intrappolate con le spalle rivolte verso il mare mentre i nemici tedeschi si stringono intorno a loro. Gli Spitfire combattono in cielo aperto sopra la Manica in difesa degli uomini intrappolati a terra, mentre centinaia di piccole imbarcazioni capitanate da militari e civili tentano un disperato salvataggio, mettendo a rischio le proprie vite in una corsa contro il tempo per salvare anche solo una piccola parte del proprio esercito...
RECENSIONE
Avevo molte riserve riguardo a Dunkirk, e per questo ho aspettato parecchio prima di vederlo. Ciò che più mi spaventava era il genere di questo film, per il quale non ho mai fatto i salti di gioia: sono abituata a lasciarmi alle spalle qualsiasi pellicola che abbia anche solo una piccola impronta di “guerra”, eppure ho voluto osare con questa, attratta sia dal fatto che ha un cast corale, e quindi non un vero e proprio protagonista ma personaggi messi allo stesso livello narrativo, sia dal fatto che i trailer non mi hanno lasciata così indifferente quanto pensavo. Non ci sono molti dialoghi in Dunkirk, ed è forse questa una delle cose più affascinanti, perché la voce è sostituita da una colonna sonora da brividi, che non lascia di certo indifferenti. Ogni scena, ogni minimo movimento è messo in risalto da composizioni bellissime ed emozionanti, che seguono la storia in un crescendo di adrenalina. Anche le azioni dei personaggi sono così esplicite e rappresentate con ardore che, davvero, le conversazioni passano in secondo piano e non se ne sente la mancanza. La fotografia l'ho trovata eccezionale, le scene sono costruite così bene che si percepisce tanto la ricercatezza degli angoli di ripresa, che danno un sapore tutto diverso al film, elevandolo a un qualcosa che vale davvero la pena di vedere una volta nella vita. Ed è strano sentir dire queste parole da me, che non ho mai amato pellicole così, eppure questa ha tanto da donare, ed è riuscita ad abbattere tutte le barriere fino ad entrare nel mio cuore. Le scene aeree sono incredibili, nella loro semplicità sanno lasciare il segno, merito di inquadrature che riescono a far risaltare tutta la bellezza del volo, e la tenacia dei piloti. Forse ho amato questo film più di altri perché rappresenta solo un momento della guerra, e non un ciclo completo. In questo caso assistiamo all'evacuazione dei soldati da Dunkirk, e alle loro difficoltà nel tornare a casa, in territorio amico. La terra, l'aria e il mare sono i tre punti di vista e le tre linee narrative che vengono utilizzate per il racconto, ognuna incastrata in uno specifico arco temporale, confermando la genialità di Christopher Nolan, che ha saputo fare un lavoro di classe. Non per nulla, questo film è stato candidato in otto categorie ai premi Oscar, vincendo in tre: miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro. Insomma, non posso che considerarlo un capolavoro e non posso che dirvi: sì, ne vale la pena!