Ellen Martin ha perso l'amato marito durante una gita su un battello, ma l'assicurazione della compagnia è molto sospetta. Inizia così a indagare su quella che è un'immensa frode assicurativa che ha come base uno studio legale di Panama, gestito allegramente dai soci in affari Jürgen Mossack e Ramón Fonseca. A lei si intrecciano diverse storie di persone nella sua stessa situazione, e si scopre così che quella che sembrava una goccia è in realtà un mare in piena di attività di riciclaggio. Cosa succederà?
RECENSIONE
La cosa più bella del film è un inedito Antonio Banderas in un ruolo molto diverso dal solito, insieme al suo compagno di avventure Gary Oldman, e a suon di cambi di look e location si fanno di certo notare. Devo ammettere però che Panapa Papers non mi ha conquistata. Di sicuro l'originalità del racconto e la divisione del film in capitoli, dove ogni parte è anticipata dalla rivelazione di un segreto, sono i suoi punti focali, eppure la pellicola non riesce a decollare. L'unica cosa certa è che non è adatta a tutti: il modo scelto per raccontare i fatti è infatti nello stile “film dentro il film”, e non ha quindi le caratteristiche comuni di un film sulla corruzione delle assicurazioni. Gli attori sanno che stanno interpretando un ruolo, e forse questo stile, se all'inizio può incuriosire, verso la fine diventa un po' monotono, senza però annoiare mai del tutto. Fatto sta che le vicende raccontate sono basate su fatti realmente accaduti, d'altronde è incentrato sul romanzo “Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite” di Jake Bernstein, dove parla appunto delle frodi assicurative che sono al centro del film. Tra tanto stile e scenari che colpiscono l'occhio anche per la loro semplicità, la storia un po' si perde e non è di immediata ricezione. Infatti non è facile seguire con attenzione tutti gli sviluppi finanziari, tanto che a volte è inevitabile perdersi e distrarsi, dissipando l'attenzione. È forse questo il problema principale, unito al fatto che il coinvolgimento avviene solo in determinati punti focali, quasi che tutto il resto passi in secondo piano. Infine non posso dimenticare la presenza di Meryl Streep: è molto brava, eppure questo ruolo non le dona, e le dà poche chance di emergere come dovrebbe. Insomma, Panapa Papers mi ha delusa, ma sono contenta di averlo visto perché devo dire che mi incuriosiva tanto, e per questo ho evitato di leggere qualsiasi commento a proposito per non farmi influenzare, dal momento che avevo ben intuito che il film avesse molte particolarità!!