Miles Morale è un ragazzo afro-ispanico di New York che cambia scuola e si ritrova un po' spaesato e fuori luogo. I suoi amici di sempre non sono in classe con lui e il padre, un poliziotto severo, riesce sempre a metterlo in imbarazzo, grazie anche alla sua avversione per Spider-Man, un eroe che il ragazzo sostiene. Miles quindi trova conforto solo dallo zio, che è di ampie vedute e lo appoggia in tutto, anche nella sua passione per l'arte di strada e i murales fatti con le bombolette. Ed è proprio durante un'escursione nei sotterranei di New York per fare qualche schizzo che Miles viene colto alla sprovvista da un morso di un ragno radioattivo. Sconvolto, il giorno successivo scopre di possedere poteri identici a quelli dell'uomo ragno, anche se fatica a usarli. Decide così di tornare nel luogo del misfatto, ma finisce per assistere a uno scontro tra Peter Parker e altri cattivi, e nel mentre vede anche l'apertura di un varco dimensionale...
RECENSIONE
Se vi state chiedendo qual è il miglior film su Spider-Man, ce lo avete proprio davanti, e non è solo una mia opinione, ma anche quella di milioni di altre persone. Non solo ha vinto un Oscar e un Golden Globe come miglior film d'animazione (più un sacco di altri premi), ma è riuscito dove tanti altri film sull'Uomo Ragno hanno fallito: ha raccontato una storia che è riuscita a spaccare così tanto che mai nulla di simile potrà essere riprodotto. È un dato di fatto, punto. Si parte dalla colonna sonora, ai disegni, ai dialoghi: nulla è stato davvero lasciato al caso e diventa addirittura difficile (ma non impossibile, con un pò di impegno) riuscire a trovare del buono anche nelle pellicole sue simili con protagonisti in carne e ossa (molto belle, alcune meno, ma lontane da questa magnificenza). Insomma, Spider-Man è un personaggio che io amo particolarmente, mi sono sparata qualsiasi film su di lui, eppure sono convinta che nulla potrà o, attenzione, riuscirà, a competere con questo. “Un nuovo universo” è riuscito a dare nuove sfumature a questo super eroe, e la cosa entusiasmante è che il protagonista non è nemmeno il grande Peter Parker, ma lo Spider-Man di un altro universo, Miles Morales, al suo debutto cinematografico, dal momento che questo personaggio dei fumetti non aveva mai avuto l'occasione di emergere dalle pagine da cui proviene (Ragnoverso). Ed è questo il bello, la storia viene riscritta, completamente, e la cosa non crea disagi ma, anzi, vien da dire: “perché cavolo non l'avete rappresentata al cinema prima?” e ci vengono mostrate svariate dimensioni con appunto altri “Ragni” diversi dal solito. Questo non è altro che un capolavoro, senza troppi giri di parole. Probabilmente il più bel film che la Marvel è riuscita a fare, e dubito che qualcosa del genere possa essere replicato. Per non parlare della personalità dei personaggi o anche solo della sua caratteristica principale: i colori e i disegni, fatti come se il film fosse un fumetto in movimento. Mi vengono quasi le lacrime se ci penso, perché è qualcosa di mai visto prima, almeno non a questi livelli di “wow”. Into the Spider-Verse (il titolo originale) mi ha stregata anima e corpo, non c'è che dire. Mi sento fortunata ad averci visto lungo ed essere andata al cinema per vederlo quando è uscito, perché me lo sono goduta sotto ogni aspetto, mi sono emozionata e l'ho amato, fin dal primo minuto. Questo è proprio uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita, anche per chi di super eroi non se ne intende. Guardatelo, non ve ne pentirete, e vi darà la possibilità di vedere la Marvel sotto un nuovo aspetto, ma non solo, perché non capiterà più di vedere una storia raccontata così, e ne vale quindi la pena.