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Recensioni pubblicate

120 battiti al minuto

Pubblicato da Laura

Pubblicato il 9-7-2019

Recensioni film
120 battiti al minuto

Uscito nel:

2017

Durata del film:

2 ora e 20 minuti

Generi:

drammatico

TRAMA

Siamo in Francia, all'inizio degli anni novanta, in piena crisi AIDS. Un gruppo di attivisti chiamati “Act Up-Paris” cercano in tutti i modi di coinvolgere più persone possibili nella loro battaglia per sconfiggere questa malattia e svolgono delle riunioni settimanali per fare il punto della situazione e organizzare nuove e pacifiche azioni per cercare di accelerare i tempi per lo studio di una cura e informare nel contempo la popolazione riguardo i pericoli dell'AIDS. Uno degli esponenti più carismatici del gruppo è Sean, un ragazzo sieropositivo che con i suoi modi di fare diretti e la sua simpatia è anche uno degli esponenti più battaglieri e cercherà in tutti i modi di dare un futuro a tutti i suoi compagni di viaggio.


RECENSIONE

120 battiti al minuto è un film veramente affascinante, che mi ha conquistata già dalla prima scena. Il tema trattato è molto delicato e importante, tant'è che ne consiglio la visione, che reputo quasi necessaria per farsi un bagaglio ancora più ampio sull'AIDS. Ebbene sì, l'argomento di questo film è proprio la malattia, che in un modo o nell'altro ha contagiato la maggior parte dei protagonisti, che sono sieropositivi o negativi. La pellicola ci mostra quindi le battaglie di un gruppo di ragazzi che con i denti e con le unghie lottano affinché la gente sia più informata su questo argomento e per evitare che altre persone vengano contagiate come loro, cercando quindi un modo per contrastare la disinformazione generale che colpisce soprattutto i ragazzi molto giovani che frequentano ancora le scuole. Infine, ma non per ultimo, i protagonisti fanno anche la guerra alle case farmaceutiche, in modo da sollecitarle a trovare in fretta una cura. Il tutto è arricchito dalle loro riunioni dove i ragazzi decidono le nuove azioni da compiere per cercare di mobilitare l'opinione pubblica su quell'argomento, e devo dire che ho adorati quei momenti in cui tutti discutevano ed esponevano le loro idee. La verità è che buona parte della popolazione, in quell'epoca (siamo a inizio anni novanta), pensava che l'AIDS si trasmettesse solo tra omosessuali (e comunque la maggior parte dei protagonisti di questo film effettivamente lo è), cosa non vera perché la malattia può essere trasmessa anche con siringhe sporche, con trasfusioni di sangue infetto e in generale con rapporti non protetti anche tra persone etero. La storia di tutti loro, ma sopratutto di Sean, hanno fatto breccia nel mio cuore, e non ho potuto non gioire, ridere o disperarmi davanti al loro percorso di vita e ai loro pensieri, così come la fiamma della libertà che ho visto scorrere dentro di loro, nonostante la malattia, mi ha fatto riflettere. Gli attori scelti mi hanno convinta, la storia passava attraverso di loro, che la inglobavano e la facevano brillare sullo schermo, donando l'anima ai loro ruoli, e questo si è visto molto bene. Nel film sono inoltre presenti diverse scene di sesso, riferimenti sessuali in generale e anche immagini esplicite, eppure nulla toglie alla magia che si prova nella visione di questo film forte e speciale, un inno alla lotta per la vita e al non arrendersi mai, nonostante tutto e tutti. 
Curiosità: il film ha fatto incetta di candidature e premi e, tra gli altri, ha vinto l'ambito Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 2017



Valutazione:

e mezzo / 5

Pubblicato da Laura in data 2019-07-09 09:18:29

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