Shaun pensa di essere felice, ma in verità ha una vita monotona e priva di interessi. Non fa altro che perdere tempo al pub del quartiere, il Winchester, con il suo migliore amico, Ed, uno sfaticato che non lavora e passa le giornate a poltrire. Inoltre Shaun ha un pessimo rapporto con il suo patrigno, e la sua fidanzata è stufa di lui e della sua mania di portarla sempre al solito pub, senza fare mai null'altro. Con questo pretesto lo lascia una volta per tutte, criticando i suoi comportamenti da ragazzino, pur essendo un uomo adulto e vaccinato. Così Shaun si trova costretto a guardare la realtà con occhi nuovi e proprio quando si rende conto di essere pronto a ricostruire la sua vita, la città viene invasa da zombie assetati di carne viva, e decide quindi di portare in salvo i suoi familiari e soprattutto Liz, la sua ex. Armato di una mazza da cricket, trascinerà Ed in questa pazza e avventata avventura. Sopravviveranno?
RECENSIONE
Questo è il primo geniale film della “trilogia del Cornetto”, la quale racchiude dentro di sé tre film con gli stessi attori che interpretano personaggi diversi, con trame che non centrano nulla l'una con l'altra, se non che in ogni pellicola compare in una scena un cornetto. Detto questo, a discapito del titolo, l'alba dei morti dementi non è un film demenziale, ma un horror comico divertentissimo e pieno di qualità, prima fra tutte, l'humour inglese, il mio preferito. Il protagonista è Simon Pegg, il grande Montgomery Scott di Star Trek (tanto per citare uno dei miei personaggi preferiti interpretati da lui) e non si può dire che non ci sappia fare in una commedia, le sue espressioni facciali e i suoi modi di fare sono esilaranti, e se uniamo il tutto a un film che già di per sé promette grasse risate, la cosa è fatta! Devo dire che non ho trovato difetti in questa pellicola, a discapito di un badget di soli 4 milioni di sterline, che non è un granché, anzi, sono solo spiccioli, eppure l'alba dei morti dementi è fatta bene, molto di più rispetto a pellicole recenti e costosissime, e forse il segreto sta nel fatto che ci sono zero effetti speciali e il tutto è concentrato sulle vicissitudini dei protagonisti un po' pazzi e stralunati e delle loro battute mentre cercano di liberarsi dagli zombie. La trama non sembra nulla di nuovo, ordunque, ed è qui che ci si sbaglia, perché anche se avete visto milioni di film sui morti viventi questo è diverso, ha qualcosa che lo rende particolare e vivace al tempo stesso, e ciò lo distacca dalla massa. Dico la verità: se non mi avessero quasi obbligata a vederlo giuro che non lo avrei mai fatto di mia spontanea volontà, ci mancherebbe, già il titolo mi faceva pensare malissimo sulla qualità del film e su cosa vi avrei trovato al suo interno. Ma come spesso accade, mi sbagliavo, e sono grata a chi mi ha incentivata a guardarlo, perché non solo ho adorato la particolarità in cui la trama trova sviluppo in un modo tutto suo, ma ho proprio amato la freschezza, l'originalità e la genialità di quello che accade, il tutto avvolto da scene girate in modo impeccabile e spassosissime. Un vero viaggio nella comicità britannica che non delude!