Nella primavera francese del 1968, lo studente americano Matthew si trasferisce a Parigi per studiare la lingua, ma non conoscendola ancora a fondo l'unico luogo in cui si sente sicuro è il cinema, di cui è un grande appassionato. A seguito dell'occupazione della Cinémathèque française da parte degli studenti, Matt incontra altri due appassionati cinefili, i gemelli Isabelle e Theo, che, con la scusa della partenza dei loro genitori per un viaggio, lo invitano a casa loro. Tra giochi sessuali e psicologici, i tre creeranno un legame fortissimo ma al tempo stesso fragile, che li porterà a un percorso di auto esame che non lascerà scampo.
RECENSIONE
Film non adatto a tutti per le esplicite scene di sesso e per i nudi sia maschili che femminili, che vengono rappresentati senza pudore e maschere, ha il pregio di essere delicato e allo stesso tempo violento, senza risultare grottesco. Se siamo abituati a vedere film pieni di citazioni verbali, in questo caso è proprio il contrario. The dreamers gioca molto mettendo in scena delle vere e proprie citazioni visive: i protagonisti si divertono a riproporre scene dei film che li hanno così appassionati al cinema, tanto che ne fanno una questione personale, divertendosi a entrare nei panni, anche solo per pochi secondi, di attori e attrici. Il titolo lo dice: i tre ragazzi protagonisti sono sognatori, ma incarnano così bene quel modo di vivere che ne escono disillusi e quasi selvaggi alla vita vera, di cui conoscono poco o niente, dal momento che la loro esistenza è imperniata così a fondo nel mondo cinematografico che hanno quasi perso la percezione della vita reale, se non in quegli sprazzi di “coscienza” in cui prendono parte alle lotte, anche se sempre in quella maniera un po' visionaria e distaccata, come se le loro azioni fossero lontane dal loro corpo. Ed è proprio quando alla fine uno di loro si accorge che gli altri due sono persi in un mondo non reale, che viene “bandito”, perché non più portatore di quella leggerezza e diventato troppo adulto e consapevole per stare con loro. The dreamers è questo, una pellicola che scherza sulla disillusione dei protagonisti, come se loro fossero nel giusto e il resto del mondo dovesse adeguarsi di conseguenza. Senza paura, le scene di nudo e di sesso esplorano la loro perversione e il legame carnale che instaurano, eppure non sono scene disturbanti, è come se tutto fosse normale, quasi come se ce lo aspettassimo, ed è proprio questa una caratteristica saliente della pellicola: farci apparire ogni cosa giusta, logica, anche quando non lo è. Nel complesso, mi è piaciuta parecchio, e dopo averne sentito parlare così bene capisco i motivi per cui molti la considerano un capolavoro, anche se il film va preso in considerazione solo dagli appassionati del genere, altrimenti rischia di essere sminuito o non capito. Dal canto mio, come ho detto, l'ho apprezzato parecchio, anche se non è riuscito a esplodere completamente dentro di me, ma ci sono state delle frasi e delle scene che mi hanno colpita, e in più Eva Green ha quella cosa che in molti non hanno: talento puro.